Economia circolare

Riciclo, ecco come da mille tonnellate di telefonini e lavatrici si risparmiano 1,5 milioni di kWh di energia

L’Italia è in ritardo rispetto ai target di raccolta dei Raee fissati dell’Unione europea. Dovrebbe essere il 65% dell’immesso sul mercato, pari a più di 10 kg/abitante, ma ad oggi siamo a poco più di 6 kg

Raee, 32 proposte per il miglioramento del sistema

3' di lettura

L’economia circolare come soluzione per attenuare l’impatto della carenza di materie prime, che la crisi in Ucraina ha accentuato. Dal riciclo di 1.000 tonnellate di rifiuti elettronici domestici (dalle lavatrici ai telefonini) si infatti possono ricavare circa 900 tonnellate di materie prime seconde, equivalenti al peso di 2 Freccia Rossa. Sono i dati diffusi da Erion Weee, consorzio del Sistema Erion che ha lanciato un appello a governo e al parlamento con 32 proposte per migliorare e sburocratizzare la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche e professionali (Raee).

Ma di cosa si tratta? «Parliamo di materie semplici come il ferro, l’alluminio, il rame e la plastica ma anche di materie più critiche come le terre rare, il cobalto, il palladio e il litio che oggi servono all’industria dell’elettronica e che, purtroppo, da un punto di vista geografico, sono distribuite prevalentemente in paesi dove purtroppo i regimi non sono democratici», spiega Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee . Si tratta, dunque, «di materie che noi al momento importiamo dipendendo da regimi che oggi sono poco disposti a concedere qualcosa. Dobbiamo provare ad affrancarci. I Raee da soli non bastano a cambiare la situazione ma sarebbero un passo importante nella direzione giusta».

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Il nodo della carenza di materie prime

Mai come in questo momento di carenza di materie prime, con incrementi di valore a doppia cifra (+105% per il ferro da settembre 2020 a luglio 2021; +74% per l’alluminio in 12 mesi), il settore del riciclo dei rifiuti elettronici domestici assume un ruolo strategico per l’economia circolare.

L’impatto ambientale

Del resto il potenziamento del riciclo non è una risorsa solo in termini economici, ma ha anche un deciso impatto ambientale. L’adozione di metodologie idonee di trattamento permette di evitare l’emissione in atmosfera di quasi 7.000 tonnellate di CO2eq e di risparmiare oltre 1,5 milioni di kWh di energia ogni 1.000 tonnellate di Raee gestiti. Per migliorare la gestione di questi particolari rifiuti, resta poi la necessità di controllare e sanzionare con maggiore efficacia i flussi paralleli di raccolta.

Il ritardo dell’Italia rispetto i target di raccolta fissati dall’Ue

Anche perché l’Italia è in ritardo rispetto ai target di raccolta dei Raee fissati dell’Unione Europea. Dovrebbe essere il 65% dell’immesso sul mercato, pari a più di 10 kg/abitante, ma ad oggi siamo a poco più di 6 kg. E la carenza di materie prime crea conseguenze evidenti su tutti i comparti industriali. Per questo intervenire sulla filiera sarebbe una mossa strategica sotto il profilo dell’economia circolare.

Da 100 Kg di Raee si ricavano oltre 90 Kg di materie prime seconde

Bisogna spingere sulla raccolta per centrare gli obiettivi europei. Ad oggi, ha spiegato Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee, «siamo arrivati a raccogliere 385mila tonnellate di Raee ma la comunità europea dice che il target è superiore alle 600mila tonnellate. Questo vuol dire raccogliere circa 11 kg all’anno per abitante che rispetto ad oggi significa raddoppiare sostanzialmente le quantità gestite». Secondo Arienti, si tratta di un «potenziale enorme se consideriamo che da 100 Kg di Raee si ricavano oltre 90 Kg di materie prime seconde. Se riuscissimo, dunque, a raccogliere le oltre 600mila tonnellate, come ci chiede comunità europea, potremmo mettere sul mercato 550mila tonnellate di materie prime seconde».

Cingolani: su circolarità c’è anche molto da fare

«Abbiamo di recente lanciato un bando come Italia per quasi 1,6 miliardi per nuovi impianti di circolarità», ha ricordato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un videomessaggio per la presentazione del “Libro Bianco sui Raee” condiviso dagli attori del Sistema Raee italiano. «Sono impianti che ci consentiranno di riciclare sia materiali organici che inorganici per produrre gas, carburanti sintetici e compost. Stiamo facendo un grande investimento sull’acqua che perdiamo insensatamente ma circolarità vuol dure avere anche una strategia molto seria su come riciclare i nostri prodotti». Secondo il ministro, per la strada verso la decarbonizzazione gioca un ruolo fondamentale l’economia circolare: «bisogna avere una strategia di visione di medio lungo termine» e la circolarità «vale per la valorizzazione di qualunque materiale. Per quanto l’Italia vanti performance di circolarità migliori in Ue credo che ci sa ancora molto da fare anche dal punto di vista di investimenti in ricerca e sviluppo. Dobbiamo guardare ad un futuro complesso in cui la circolarità ci dà degli spazi enormemente inesplorati che potrebbero risolvere tanti problemi energetici, di salute e ambiente», ha concluso Cingolani.

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